-Altalena-

Seduta,

Sulla mia altalena,

Mi aggrappo saldamente,

Ai sogni che ho,

Li stringo forte con le mani,

E mi do lo slancio,

Verso il cielo;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Volo ed oscillo,

Tra la paura di cadere,

E la gioia che mi dà,

Avere quel brivido,

Mentre i miei pugni non mollano,

Il loro solido appiglio;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Rido forte in faccia al sole,

Sorrido dolcemente alla luna,

Chiudo gli occhi,

E penso,

Che tutto ha un senso,

Quando ascolto i miei desideri;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Sono appesa nel vuoto,

Come una goccia,

Dopo un acquazzone,

Sta in bilico su una foglia;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Sono libera,

Ed al sicuro,

Perché i miei sogni,

Sono le certezze,

Che non cederanno mai:

Sono catene solide e forti,

Progettate da me,

Per sostenere,

Il peso della vita.

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-Granelli Di Tempo-

Siamo come clessidre:

Viviamo ogni istante,

Mentre un granello di tempo cade,

Richiamato dalla forza di gravità che è la vita;

Quanto può pesare il tempo?

Noi lo misuriamo in secondi, minuti ed ore,

Ma l’unità di misura del tempo,

Non può che essere data dal peso,

E dal rumore che fa un singolo granello,

Quando cade e diventa esperienza,

Perché se il tonfo fa tremare le finestre dell’anima,

Abbiamo appena vissuto un attimo,

Nel bene o nel male,

Che avrà dato un senso,

Al nostro esistere;

Un terremoto,

Scosse che smuovono i ricordi,

Il cui grado di intensità si misura,

Nella paura convertita in coraggio,

Un’energia rinnovabile,

Dal potere inesauribile,

Se noi lo vogliamo!

-Specchio Magico-

Ora la mia immagine riflessa mi fa paura…

Tanti specchi me l’hanno mostrata,

Ed io a lungo l’ho studiata e contemplata,

Convinta di conoscerla a fondo,

Fino a quando uno specchio nuovo non mi ha spaventata,

Mostrandomi una realtà diversa,

Colpendomi con una verità affilata,

Ed io mi sono ritrovata, così, accoltellata…

Non ci vuole coraggio per guardarsi allo specchio di casa,

Ma ce ne vuole quando è qualcun altro a raccontarti ciò che vede,

E tu ti ritrovi a dover accettare di non essere ciò che credevi,

Con dei pregi e con dei difetti di cui non ti accorgevi;

Uno specchio non ti può raccontare certe verità nascoste,

Che solo due occhi che non sono i tuoi possono vedere,

E se nelle favole uno specchio magico sembra affascinante,

Nella vita di tutti i giorni può essere più che angosciante…

Posso scegliere di rendere migliore il mio riflesso,

E so che potrà fare ancora male,

Ma, ti prego, continua a parlarmi lo stesso,

Giuro che non verserò più lacrime e che sorriderò da adesso!

Continua ad essere il mio specchio,

Anche se fa paura ciò che mi racconti,

Non voglio che tu mi faccia sconti,

Con la vera me voglio fare i conti,

Per diventare l’immagine migliore che tu possa riflettere!

-Racconto: I Miei Occhi Sanno Ballare-

Carissimi amici e lettori del blog,

Oggi ho deciso di pubblicare un racconto scritto molti mesi fa, un racconto che avrebbe dovuto vedere la luce all’interno di un libro…

L’avevo scritto per partecipare ad un’iniziativa il cui argomento era “La diversità”; era stato scelto per essere pubblicato, però il progetto non è andato in porto, come spesso accade alle iniziative troppo ambiziose…

Dato che mi sembrava un peccato lasciarlo morire nei meandri del mio computer, ho pensato di condividerlo qui con voi in questa giornata di Ferragosto…

Queste poche righe parlano di un pezzo di me che pochi conoscono, un pezzo di me di cui, a volte, ancora mi vergogno un po’… un pezzo di me che, però, è anche una risorsa preziosa se lo si guarda con un pizzico di ironia!

Spero che chi mi segue possa imparare qualcosa da questa storia…

Vi abbraccio e vi ringrazio per il sostegno.

 


 

Sapevate che anche gli occhi possono essere degli ottimi ballerini? Scommetto di no…

Oggi vi voglio raccontare la storia di due occhi che danzano seguendo il ritmo delle emozioni.

Gli occhi in questione sono proprio i miei e sono nati così, con questa continua voglia di muoversi, di comportarsi come due biglie impazzite e di seguire le note dei miei stati d’animo per cambiare l’intensità del loro moto continuo.

Questa condizione, che sicuramente vi starà incuriosendo e stranendo, si chiama Nistagmo: esso consiste in un costante ed involontario movimento degli occhi. Spesso le persone mi chiedono come io veda il mondo, ma io non so mai cosa rispondere. Ho sempre visto in questo modo ed è l’unico modo possibile e normale che possiedo per conoscere ciò che mi circonda. Mi chiedono anche se io veda o meno le cose muoversi, ma pure questa è una strana domanda; voi vedete forse il mondo perfettamente immobile?

A volte ho provato a spiegare questa mia condizione, però non ho mai trovato le parole giuste per descriverla… molta gente è convinta che il solo fatto di osservare qualunque cosa dovrebbe farmi venire il mal di mare! Bizzarro!

Sono abituata ad avere un paio d’occhi un po’ folli e penso di poter dire di sentirmi anche fiera di averli. Non è sempre stato così, certo: in passato ho provato tanta rabbia e mi sono chiesta infinite volte “perché a me?”, mentre piangevo e desideravo solo di poter essere normale, una ragazza come tutte, una tra tante.

Evitavo regolarmente di guardare chiunque dritto negli occhi, perché quel ballo continuo del miei occhi mi imbarazzava e mi faceva sentire vulnerabile. Dentro di me una vocina implorava a quei due stupidi ballerini di smetterla! Sembravo una madre che provava vergogna per il comportamento dei suoi due figli indisciplinati…

Eppure, nonostante le mie preghiere, la ribellione di quei due mattacchioni è andata avanti inesorabilmente, disobbedendomi! Con l’età il movimento è diminuito e, pian piano, ho capito che dovevo imparare a conviverci. Dovevo rassegnarmi al fatto che i miei occhi fossero nati con la voglia di esprimersi in quel loro modo inusuale! Dovevo accettare persino i loro sgarbi: il loro ballo diventava sempre più veloce e frenetico nei momenti difficili. Ogni volta che mi sentivo nervosa, spaventata, emozionata, imbarazzata e stanca, ecco che puntualmente acceleravano i loro passi di danza! Anche quando mi sentivo felice cambiavano il loro modo di muoversi. Insomma, più provavo emozioni e più loro si divertivano a cimentarsi in nuove danze! Non potevo più nascondere i miei stati d’animo senza essere colta in flagrante! Potete immaginare la sensazione?!

Sì, ho dovuto accettare il fatto che la gente potesse leggermi nel pensiero attraverso gli occhi. Fortunatamente, la maggior parte della gente che prova ad interpretare i movimenti di quei due pazzoidi è analfabeta. L’interpretazione delle danze dei miei occhi è riservata a pochi!

Bisogna essere delle persone speciali per decifrare il linguaggio dei miei occhi; bisogna essere delle persone coraggiose per sostenere il mio sguardo; bisogna essere privi di pregiudizi per avvicinarsi a chi non è convenzionale…

Sono sempre stata circondata da pochissimi affetti ed allontanata dai più: ciò che non si conosce spaventa quasi più della morte! Perché?

Me lo chiedo da anni e ancora non ho capito da che cosa nasca tanto terrore; la diversità non dovrebbe essere considerata come una risorsa?

Chiunque di noi può dare il proprio contributo per rendere migliore la società in cui viviamo, ma il cambiamento non può verificarsi se non ci decidiamo noi per primi a cambiare noi stessi!

Che cosa spinge l’essere umano a temere la diversità? In che modo pensa che una persona come me, per esempio, possa fargli del male? E’ vero che i miei occhi sono iperattivi, ma non hanno mai ucciso nessuno! Di sicuro, a volte, avranno fulminato qualcuno, ma fulminare con lo sguardo in movimento è davvero molto comico anche solo da immaginare, non trovate?!

Che importanza ha se il mio mondo si muove ed il vostro no? E’ davvero così importante per voi?

Che importanza ha se per guardarmi dritto negli occhi dovrete abituarvi ad una mia particolarità?

Il mondo è bello proprio perché non si finisce mai di scoprirlo! Ogni essere umano è unico in qualcosa e vale la pena di essere avvicinato, conosciuto, stimato ed amato! Nessuno dovrebbe mai doversi sentire un errore, uno sbaglio della natura… eppure quante volte mi sono sentita così a causa delle persone!

I miei occhi si muovono, i miei occhi vibrano, i miei occhi ballano, i miei occhi non fotografano il mondo, ma ne fanno dei piccoli video tremolanti. I miei occhi sono pieni di vita, i miei occhi sanno sorridere, i miei occhi sanno ridere delle loro stranezze, i miei occhi sanno piangere lacrime danzanti. I miei occhi sono… i miei occhi!

Sono fiera dei miei occhi, perché ne hanno viste tante, hanno faticato tanto dove altri occhi avevano vita facile… i miei occhi sono dei combattenti, i miei occhi non si sono mai stancati di darsi da fare e mai si stancheranno! I miei occhi mi hanno tolto la possibilità di guidare la macchina a causa di un visus non abbastanza elevato, ed ammetto di averli odiati tanto per questo… ma poi ho capito che dovevo ritenermi fortunata per il solo fatto di poterlo vedere, il mondo! Posso vedere i colori, posso vedere tutto ciò che di bello esiste e lo posso fare a passo di danza, al loro passo di danza!

Ho imparato che i limiti, molto spesso, ce li creiamo da soli. Tutti noi, ognuno con le proprie capacità, siamo in grado di fare cose grandi e basta desiderarlo ardentemente per riuscirci!

Mi sono sentita ripetere tante volte che non ero degna di qualcuno o di qualcosa, che non sarei mai riuscita a fare certe cose, che avrei fallito, ma io non avrò fallito fino a quando il mio cuore avrà musica nuova per i miei occhi ballerini! Un cuore che prova emozioni, che prova amore in mezzo all’odio, è l’arma migliore contro il veleno!

Io so che esistono altre persone che sono state scelte per adottare un paio di occhi ballerini come i miei; è proprio a queste persone che voglio gridare a gran voce di non provare vergogna! A queste persone chiedo di amare i propri occhi, di rispettarli e di non sminuire quella danza: è una vostra caratteristica, fa parte di voi e vi rende irripetibili! Troverete altri occhi che non sapranno ballare, ma che saranno ben felici di essere gli spettatori dei vostri grandi atleti!

Alle persone che incontreranno qualcuno come me, invece, chiedo di avere pazienza: non offendetevi se abbassare lo sguardo sarà più facile che tenerlo fisso sul vostro… anche i ballerini più bravi si intimidiscono di fronte ad un pubblico nuovo! Siate pazienti e gentili, sempre!

A chi è normale e si crede migliore, invece, vorrei dire che la forma di disabilità più grave che io abbia mai conosciuto in vita mia è la cattiveria… nessuno è più sfortunato di chi nasce con il cuore arido!

Per tutti gli altri, ricordatevi, c’è e ci sarà sempre speranza! Seguite sempre la musica del vostro cuore e fate come i miei occhi: lasciatevi trasportare dalla sua melodia e ballate al ritmo della vita!

-Tentacoli-

Sono scappata per anni,

Ho corso senza mai stancarmi,

Per impedire a quel mostro di ostacolarmi;

Mi sono voltata tante volte,

L’ho osservato da lontano, spaventata a morte,

E mi è capitato di sognarlo anche di notte;

Adesso lui è riuscito a catturarmi,

Mi tiene stretta tra i suoi tentacoli e continua a stringermi,

E, se andrà avanti così, riuscirà a sconfiggermi;

Io urlo, piango e mi dimeno,

Vorrei che vivere e respirare facesse male molto meno,

Il mio cuore di sofferenza ne è ormai pieno,

Dagli occhi escono lacrime senza freno,

Questo dolore brucia nel petto come fosse un veleno;

Poi arrivi tu,

Ti avvicini con in mano una spada,

Tagli quei tentacoli che mi tengono imprigionata,

Mi trascini via con te, mentre io piango sconcertata,

Quando mi stringi in un tuo abbraccio mi fai sentire amata,

Ma anche terrorizzata,

Perché so che quando non ci sarai sarò di nuovo tormentata,

E da quella cosa un’altra volta intrappolata;

So che tu non la puoi uccidere,

Mi puoi solo sorridere,

Ogni tanto mi puoi soccorrere,

Però è solamente in mano mia il potere di non soccombere;

Ho paura,

Vorrei che la mia anima fosse meno oscura,

Mi piacerebbe poterti dare una felicità pura,

E vorrei anche riuscire ad essere più dura;

Non dimenticarti mai quanto ti amo,

E che il mondo diventa un po’ migliore quando ci baciamo;

Non dimenticarti che è per te se non mi arrendo,

E che, sempre per te, tra le lacrime sto combattendo,

Un po’ anche sorridendo…

-In Pausa-

Metto in pausa:

Una canzone che non voglio più sentire;

Le chiacchiere di chi non mi fa dormire;

I pensieri sbagliati che non mi fanno gioire;

Le situazioni che mi provocano solo ire!

Metto in pausa:

Me stessa;

Chi mi prende per fessa;

Le parole di circostanza recitate come una messa;

Tutto ciò che attualmente mi stressa,

E giuro che da oggi non sarò più la stessa!

Metto in pausa:

Quello che non sopporto più;

I pesi che mi trascinano giù;

La gente che dice che non posso arrivare lassù…

Non permetterò a nessuno di dirlo mai più,

Sarò una stella luminosa che brucerà gli occhi di chi sta quaggiù!

Metto in pausa:

La negatività;

E, perché no, anche la realtà,

Per riposare un po’ e ritrovare serenità!

Metto in pausa:

Tutto.

Così il male ho distrutto,

Eh sì, vedo che siete in lutto,

Ma finalmente c’è silenzio, lo sfrutto:

Ecco che ha inizio il mio più grande debutto!

-Sospesa-

Guardatemi, sto precipitando!

E’ da molto che sto sprofondando,

Non ricordo neanche da quando,

Ma è da tanto che sto cadendo!

No, il fondo non lo sto raggiungendo,

Non vedete che sto ridendo?!

Mi diverto perché ce la sto facendo,

E non sto affatto sognando,

Sto davvero sopravvivendo!

L’abisso ha una fine, ma io non la sto vedendo,

Ci deve essere il suolo, però io non ci sto arrivando,

Perché dopo tanto lottare sto vincendo,

Ci ho messo un’eternità, ma sto imparando,

Finalmente sto volando!

-Non E’ Facile-

Non è facile convivere,

Con dei sentimenti che devi reprimere,

Quando hai tanto amore che non puoi esprimere,

E l’unica opzione è stata doverlo sopprimere;

Non è facile accettare,

Che solo in silenzio tu possa amare,

Ogni giorno hai un pensiero malinconico da dedicare,

Ti manca da morire, ma è un dolore che devi sopportare;

Non è facile arrendersi,

Ma, a volte, è necessario farlo per difendersi,

Quando combatti una guerra che vede ogni speranza spegnersi,

Accettare la sconfitta è l’unico modo per proteggersi;

Non è facile chiudere una porta,

Non aspettare più e fingere che ormai nulla importa,

Ogni volta che in qualcosa mi trovo assorta,

Benedico ciò che lontano da te, anche solo per poco, mi trasporta;

Non è facile dimenticare un amore,

Per quanto cerchi di lavarlo via con del sapone,

Non lo cancellerai se è stato scritto con inchiostro indelebile sul cuore,

E non potrai fare altro che avere il coraggio di essere forte a tutte le ore;

Non è facile perdere qualcuno,

Ed accettare che non troverai mai qualcosa di lui in nessuno,

Ma quando a giocare con le vite altrui è il destino,

Non si può far altro che proseguire, tra lacrime e sorrisi, il cammino…

-Immobile-

Perché resti lì, immobile?

La vita è inafferrabile,

Non agisci per cambiare le cose, è inaccettabile!

Perché resti lì, immobile?

La felicità sarebbe per te accessibile,

Se solo la smettesi di fare il miserabile!

Perché resti lì, immobile?

Il dolore potrebbe essere appagabile,

Ed anche abbastanza sopportabile,

Smetti di crederti così tanto fragile!

Perché resti lì, immobile?

Ti stai comportando in modo ignobile,

Accetta le sconfitte e rendi con un sorriso tutto più sopportabile,

Fatti un regalo: usa la forza, non l’angoscia, come combustibile!

-La Paura-

A volte la paura paralizza,

Con la sua forza immobilizza,

Contro i sogni lei si aizza,

La loro luce derattizza,

E come veleno la neutralizza;

A volte la paura alcolizza,

Come un drink di troppo che anestetizza,

Le nostre speranze colonizza,

E per distruggerle con l’insicurezza si coalizza;

A volte la paura catalizza,

La voglia di arrendersi e tutto banalizza,

A gettare la spugna ci autorizza,

E la convinzione che non ne varrà la pena cristallizza;

A volte la paura non tutto analizza,

Fa prevalere le cose negative e quelle belle penalizza,

Così l’oscurità il nostro animo monopolizza,

Ma è proprio quando tutto ci demoralizza,

Che dobbiamo alimentare la luce che in noi agonizza;

A volte la paura nella sua morsa ci strizza,

Ci fa restare fermi e solo i rischi contabilizza,

Ma se il fuoco dei sogni con il suo calore la decontestualizza,

E con il suo ardore la destabilizza,

A quel punto la paura in un baleno si devitalizza!