-La Partita Della Vita-

La vita lancia i dadi,

Quando vieni al mondo,

E tutto ha inizio così,

Con innumerevoli facce intorno a te,

Ma ancora non sai,

Che ne vedrai tante,

A volte anche della stessa persona,

Perché anche gli esseri umani,

Giocano la loro partita;

Cresci,

Cominci a saper giocare,

La vita lancia i dadi,

Ma puoi farlo anche tu,

La gente ti mostra una faccia,

Poi la cambia,

Sembra una magia,

Mentre tu lanci i tuoi dadi,

Ma resti lo stesso,

Ed allo specchio non cambia mai il tuo riflesso;

La vita è una partita,

Ti chiede di muoverti di due scelte,

Di saltare un giro di riflessione,

Per farti agire d’istinto,

E farti pescare una carta imprevisto;

La vita lancia i dadi,

A volte vince lei,

Ma se le facce le lanci,

E non le indossi,

Lei non sa,

Che hai già vinto,

Semplicemente,

Perché sei solo tu,

Coerentemente,

Che giochi,

Che vivi.

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-Altalena-

Seduta,

Sulla mia altalena,

Mi aggrappo saldamente,

Ai sogni che ho,

Li stringo forte con le mani,

E mi do lo slancio,

Verso il cielo;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Volo ed oscillo,

Tra la paura di cadere,

E la gioia che mi dà,

Avere quel brivido,

Mentre i miei pugni non mollano,

Il loro solido appiglio;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Rido forte in faccia al sole,

Sorrido dolcemente alla luna,

Chiudo gli occhi,

E penso,

Che tutto ha un senso,

Quando ascolto i miei desideri;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Sono appesa nel vuoto,

Come una goccia,

Dopo un acquazzone,

Sta in bilico su una foglia;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Sono libera,

Ed al sicuro,

Perché i miei sogni,

Sono le certezze,

Che non cederanno mai:

Sono catene solide e forti,

Progettate da me,

Per sostenere,

Il peso della vita.

-Finestra Sul Mondo-

Imposte socchiuse,

Proteggono dagli sguardi indiscreti,

Dei passanti annoiati e curiosi,

Che sbirciano e credono,

Pensano e presumono,

Di conoscere da uno spiraglio,

La realtà dietro al vetro;

Finestra che si affaccia sul mondo,

Sono io,

E lascio credere che una fessura basti,

A chi si sofferma solo un secondo,

Per avere tutte le risposte,

Sulla mia casa;

Osservo le persone passare,

Le vedo voltarsi verso di me,

E so che la maggior parte,

Non busserà mai alla porta,

Perché la vita va veloce,

Nessuno ha più tempo,

E le cose che contano,

Sono sempre quelle che saltano all’occhio,

Le apparenze;

Alcune finestre avranno le imposte aperte,

Altre saranno coperte dalle tende,

O completamente chiuse,

Ma chi passerà lì davanti avrà sempre,

L’insopportabile arroganza,

E l’incredibile coraggio,

Di dire che sa chi sei,

Senza che abbia neanche mai provato,

Ad essere un ospite,

Nella tua vita.

-La Mia Panchina-

Ero seduta sulla mia vita,

Guardavo il panorama,

Mentre il vento mi accarezzava,

Ed io sapevo che eri tu,

Con le tue mani invisibili,

Che mi attraversavi dandomi i brividi;

Ero seduta su quella panchina,

Consumata dallo scorrere del tempo,

Arrugginita in certi punti,

Affascinante nei suoi difetti,

E, sì, andava bene così,

Perché tutto ciò la rendeva unica,

E tu eri sempre con me,

Un vento che non increspava il mare,

Ma solamente il mio cuore;

Ero seduta a pensare che mi mancavi,

Che mi manchi ancora,

E che mi mancherai sempre,

Ma finché starò sulla mia panchina,

Tu sarai sempre davanti a me,

Dietro di me,

Intorno a me,

In me;

Ero seduta su quella panchina che mi hai donato tu,

Un regalo un po’ amaro da quando ti ho persa,

Però stringevo una mano,

Che non era la tua,

Ma che sapeva del tuo amore,

E di te…

-Come Gli Alberi-

Come gli alberi,

Perdiamo le foglie:

Succede tutto l’anno,

 Non solo in autunno,

Perché le persone cadono,

Dai rami dell’anima,

Anche in estate;

Si staccano in un istante,

Volano via silenziose,

Tagliando il respiro,

Togliendo certezze,

Rompendo promesse,

Lasciando amarezze;

Come gli alberi,

Restiamo spogli,

Nudi di fronte al cambiamento,

Perché non abbiamo saputo vedere,

O semplicemente accettare,

Il colore di qualcuno mutare;

Come gli alberi,

Perdiamo le foglie,

Ma non sappiamo la stagione,

Che le persone sceglieranno,

Per staccarsi da noi…

-Pezzi Di Cuore-

Ho messo tanti pezzi di cuore,

Nelle cose che ho fatto,

Nelle persone che ho conosciuto,

E persino nei luoghi che ho visitato,

Per lasciare un segno del mio passaggio,

E per non perdere mai la strada;

Ho disseminato talmente tanto di me,

In giro per le anime,

Che ho rischiato di restare senza risorse,

Per la mia anima generosa,

Perché ho notato che ciò che lasciavo,

Inevitabilmente non ritornava più,

Ed anche se io non donavo per ricevere,

Sentivo ugualmente qualcosa di sbagliato…

Forse non smetterò mai di essere me stessa,

Nonostante tutta questa amarezza,

Ma i miei pezzi di cuore,

Non saranno più infiniti:

Ce ne saranno pochi,

Prodotti in edizione limitata,

Per chi non mi farà sentire usata,

Ma solamente apprezzata,

Ed amata.

-Un Cammino A Colori-

Ho camminato sul nero,

Respirato aria grigia,

Immersa nel bianco,

Che non era neve,

Era un foglio inutilizzato,

Un paesaggio anestetizzato;

Ho camminato sul viola,

Dove tirava aria non trasparente,

Il vento aveva colore,

E la nebbia era fitta e scura,

Nel suo abbraccio vedevo delle mura;

Ho camminato sul blu,

Intenso come la notte,

Ma ricco di profonda pace,

Silenzio che urlava tenace:

“Non lasciar mai raffreddare la tua brace,

Manca poco all’ultima fase”;

Ho camminato sull’azzurro,

Mentre cadevano gocce di giallo,

Anche senza nuvole di passaggio,

Quella era la luce, un suo assaggio;

C’erano proprio tutti i colori del mondo,

Lungo il cammino che ho percorso,

E la cosa sorprendente,

E’ stata scoprire che l’artista,

Non era che la protagonista,

Che ha dipinto tutto lì intorno,

Stringendo a sé un sogno,

Che era anche il suo pennello.

-Il Viaggio Della Ragazza Fuori Posto-

Questo blog è online da quasi quattro anni e non mi sembra neanche vero!

Quante cose sono successe e quante ne sono cambiate…

Nel lontano 2017 non avrei mai pensato di arrivare a scrivere così tante cose, eppure ho pubblicato innumerevoli piccoli pezzettini di me; è come se avessi scattato tante fotografie e le avessi condivise con voi.

Sono andata a rispolverare qui ed ora, nel 2021, quegli scatti in lettere e mi sono sentita un po’ come se non ne fossi stata realmente io la fotografa.

C’è stato un momento in cui ho pensato che fosse giusto chiudere questo blog e ricominciare da un’altra parte, ma poi mi sono detta che non potevo.

La mia vita è cambiata, io sono cambiata ed anche il mio modo di fotografare è cambiato: adesso per me esistono i colori e mi piace usarli!

Ho trascorso gran parte della mia vita immersa in un’infinità di sfumature di bianco, di grigio e di nero; sono stata molto sfortunata ed anche molto infelice. Non sono qui a dirvi che il mio passato è cambiato: sono qui a dirvi che me ne sono finalmente andata via da quel luogo. Le mie fotografie erano cupe, perché da una prigione di dolore non si può vedere che altro dolore…

Non rinnego ciò che ho sentito e provato e ho deciso di lasciarlo qui, per tutti voi, ma il viaggio che ho intrapreso verso il presente cambierà molte cose.

Ora che mi sento una persona nuova ho paura di non avere più niente da dare. In fin dei conti non ero e non sono abituata a scrivere di cose belle. Ho sempre scritto per tirare fuori dolori e sensazioni pesanti, ma come si scrive per tirare fuori cose leggere? Per me è e sarà una sfida nuova!

“La Ragazza Fuori Posto” resterà per sempre come mia identità, anche se, vi confesso, il mio posto nel mondo l’ho trovato e non è affatto male. Ci sto bene. Sarò sempre un po’ fuori posto, ma non perché non mi sentirò a casa in nessun luogo, bensì perché… beh, sono un po’ una spostata, suvvia!

Il viaggio che ho fatto per raggiungere il mio presente è stato molto lungo e faticoso: spesso ho desiderato interromperlo per tornare nel mio buco nero, perché lo conoscevo e non poteva farmi nulla che già non sapessi. Abbandonare ciò che ci è noto per andare verso non si sa cosa è destabilizzante. Ho avuto paura senza raccontarlo a nessuno. Ero sola e solamente io potevo farcela. Mi sono presa per mano e ho camminato…

Se mi guardo indietro vedo una ragazza impaurita ed anonima che vomita tristezza. Ogni tanto la guardo e penso che mi dispiace averla lasciata lì, ma so che, ogni tanto, tornerò a farle visita. Lei è me ed io sono lei.

Se c’è una cosa che ho imparato è che il passato non deve mai decidere per nessuno. Il passato non deve essere mai la fine né tanto meno l’etichetta di una persona. Chiunque può scegliere di essere ciò che vuole e deve farlo.

Il passato può essere un labirinto ed io mi reputo fortunata, perché ho trovato l’uscita e ho cambiato tutto. Sì, beh, tutto quello che potevo cambiare…

La mia voglia di tornare a scrivere è tanta e spero che questo progetto, che è nato grazie ad una me diversa, possa andare avanti ugualmente!

Mi auguro di ritrovarvi sempre qui: uguali, ma diversi! Come me.

Un sorriso a tutti!

-Metamorfosi-

Sono stata sfondo,

Come un paesaggio dietro ad un soggetto immortalato in una foto,

Ho toccato il fondo,

Come un sasso che viene lanciato dentro ad un pozzo,

Mai protagonista,

Sempre in balia degli altri e del mondo,

Fino a quando mi sono detta che essere un paesaggio era bello,

Ma non abbastanza,

Che stare in basso era comodo e sicuro,

Ma non mi piaceva un’esistenza al buio;

Ora sono la protagonista di una foto,

Non lascio che nessuno mi lanci da nessuna parte,

Al massimo mi do la spinta,

Da sola,

Per volare verso l’alto,

Verso il cielo,

Ed anche se dovessi scottarmi toccando il sole,

So che l’avrò fatto per essere viva,

Per essere felice,

E perché sono diventata finalmente libera;

Un sasso può diventare una farfalla?

Guarda!