Che io sappia,
Non esiste cemento che ingabbia,
E che tutto ciò che c’è di buono insabbia,
Con la stessa forza della rabbia,
Quando con la sua presunzione ti accalappia…
Che io sappia,
Non esiste cemento che ingabbia,
E che tutto ciò che c’è di buono insabbia,
Con la stessa forza della rabbia,
Quando con la sua presunzione ti accalappia…
Sono delusa:
La gente mi usa,
Della mia pazienza abusa,
Getta cattiveria su di me alla rinfusa,
E poi non mi chiede nemmeno scusa!
Sono amareggiata:
A dare del bene mi sento scoraggiata,
La mia bontà dappertutto è stata sfoggiata,
Sembrava anche positivamente omaggiata,
Ma poi mi son ritrovata con la fiducia scheggiata!
Sono affranta:
La gente cattiva si finge santa,
La gente buona più non incanta,
Ogni speranza è infranta,
La serietà non è più una cosa ricercata né rimpianta!
Io perdono,
Perché il mio cuore è buono,
Però mi perdono,
Perché sono troppe le fiamme che di rabbia ardono…
Io perdono,
Ragioni per favorire l’odio non ce ne sono,
Però mi perdono,
Perché l’orgoglio è sempre più importante e perciò non cedono…
Io perdono,
Prima o poi le ragioni del rancore si spengono,
Però mi perdono,
Perché loro la mano verso di me mica la tendono…
Io perdono,
E faccio a chi mi ha ferita questo dono,
Però mi perdono,
Perché con quel loro fare cattivo ancora mi mordono,
E nel vedermi soffrire malignamente godono…
Ma non verso più lacrime, i miei occhi adesso ridono,
Loro mi perdono,
Ed io mi perdono!
E’ tutta una questione di accenti e so che, a primo impatto, potrebbe risultare una poesia un po’ criptica… era proprio ciò che volevo!