-Immagine Riflessa-

La giornata di ieri è stata molto impegnativa: sono stata fuori tutto il giorno e non ho avuto proprio tempo per pubblicare qualcosa di nuovo. In compenso, però, il mio continuo girovagare mi ha fornito lo spunto adatto per l’articolo di oggi. Siete curiosi? Spero proprio di sì!

Ieri pomeriggio mi trovavo alla stazione e stavo aspettando il treno per tornare a casa. Ero pigramente seduta sulla panchina; leggevo un libro e, di tanto in tanto, osservavo la gente che mi passava davanti. Tutto normale, direte voi… sì, ma non per molto. Ad un certo punto ho visto una signora elegantissima, vestita con capi firmati, super agghindata… insomma, una riccona! L’ho vista camminare con il suo fare altolocato e ho sentito il profumo dei suoi soldi raggiungermi e travolgermi (facendomi sentire puntualmente molto povera).

La signora ha percorso tutto il marciapiede più volte, con disinvoltura e senza una meta precisa. All’improvviso si è fermata davanti alla postazione della polizia, si è voltata verso la vetrata e ha cominciato a gesticolare. La vetrata era coperta da una tenda, quindi l’interno del locale non era visibile dall’esterno. Il vetro mostrava solo l’immagine riflessa della signora e di tutto ciò che la circondava.

Un signore, più precisamente un funzionario delle ferrovie, dopo aver osservato la strana situazione per qualche secondo, ha deciso di intervenire…

Signora! Signora! No, no! Signora!”

La signora ha continuato a gesticolare senza curarsi minimamente del tizio che la stava chiamando…

Signora, scusi… Signora!”

Dopo numerosi tentativi da parte dello sventurato signore, lei si è finalmente girata e ha cercato di capire chi la stesse importunando. Chi stava osando disturbarla in quel momento così importante per lei e per il suo cappellino (sì, aveva pure un cappello) chic?!

Signora, suoni il campanello…”

Quale campanello?”

Il campanello… è lì, guardi…”

Lei si è girata nuovamente, ha trovato il campanello, l’ha osservato e poi si è incamminata a testa bassa dalla parte opposta dicendo: “Ah, ma no… cioè… non mi serviva…”.

Io, che avevo capito tutto fin dal primo istante, ho esclamato: “Si stava specchiando!”.

La gente intorno a me si è girata, mi ha guardata e poi è scoppiata a ridere. Non so se sia stato il mio tono scazzato (della serie “non ce la possiamo proprio fare”), oppure se semplicemente abbiano trovato divertente la signora. Hanno riso alla mia constatazione, mentre io ero visibilmente sconcertata dalla grandezza della stupidità di lei e del suo conto in banca.

E’ stata una scena bizzarra, ma mi ha dato uno spunto per una riflessione: l’importanza dell’apparire è davvero una piaga sociale!

Ovviamente a tutti noi sarà capitato, almeno una volta nella vita, di specchiarci da qualche parte per vedere se i nostri capelli fossero in ordine o cose del genere. Penso sia normale e che ci possa stare, purché non diventi una mania. Certo, spero che, almeno voi, non vi siate mai specchiati sulla vetrata della centrale della polizia. Di sicuro sarebbe una cosa molto imbarazzante da fare. Ancora mi domando se i poliziotti, dall’interno, abbiano visto la signora…

Il povero funzionario delle ferrovie deve aver pensato che la signora stesse cercando di attirare l’attenzione della polizia, che avesse bisogno di aiuto… mi ha fatto molta tenerezza. Non ha pensato neanche minimamente alla possibilità che la signora potesse essere un pochino vanitosa… giusto un po’!

Questo episodio mi ha fatto capire quanto sia importante per certa gente il dover apparire sempre perfetti, impeccabili, con i vestiti senza pieghe, le scarpe lucide ed i capelli pettinati anche quando c’è vento…

Sarò strana, ma io non ho mai badato molto a certe cose. Sono una persona molto alla mano, molto semplice e ho i capelli fuori posto (sì, pure quelli) anche quando non c’è vento. Me ne frega veramente poco…

Le mie scarpe restano pulite solo finché non le uso, i miei vestiti hanno convogliato a nozze con le pieghe… alla fine tutto questo significa che sto vivendo, che mi muovo, che cammino! Non sono mica una statua!

Le persone come la signora vista ieri mi sembrano delle statue! Come accidenti fanno a restare immutabili ed impeccabili dalla mattina alla sera?! Come fanno ad essere immuni a tutto?! E che razza di vita fanno?! Non so, mi sembra tutto così triste! La vita è più bella se non si fa attenzione a tutto!

Alla fine io apprezzo molto di più le persone che amano essere e non apparire! Può anche essere piacevole vedere una pettinatura perfetta (forse no, ehm… che ansia), però sinceramente non mi trasmette alcuna emozione.

Sì, sono una scapestrata, ma non ho tempo da perdere! La vita è troppo breve per stare lì a fare attenzione ad ogni cosa! Credo che il disordine sia molto più affascinante (purché non sia eccessivo).

Non nego che mi sarebbe piaciuto avere almeno anche solo la metà dei soldi che la signora ha investito in quei suoi vestiti… io di sicuro li avrei spesi in libreria o in altri modi. E’ questione di scelte, di gusti e di priorità.

Ad ogni modo, chissà su quale vetrata, vetrina, auto, specchietto o qualunque altra superficie lucida si starà specchiando la nostra amica in questo momento…

Oh no, santo cielo! Avete sentito?! Cos’è stato?!

Ah, era la signora che gridava: il vento le ha portato via il cappellino da 500 euro…

Un minuto di silenzio.

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-Domanda Seria-

Sono cominciati i saldi e di sicuro gli amanti dello shopping saranno felici. Io sono una che non ama particolarmente andare in giro per negozi, salvo casi davvero eccezionali che mi costringono a fare acquisti (come ad esempio il fatto di non poter uscire in mutande).

Ma, a parte questo, io avrei una domanda molto seria da fare alle persone che mi seguono (ah, benvenute!) e che mi apprezzano…

Veniamo al dunque…

Ebbene, visto che la vita non mi ha mai fatto sconti, qualcuno sa dirmi quando inizia il periodo delle gioie in saldo?

Cosa?! Lo state aspettando anche voi?! Oh, bene! Potremmo bere qualcosa insieme per ammazzare il tempo, offro io!

Nello specifico: cerco gioie anche piccole (purché di buona qualità e resistenti al tempo ed all’usura) con sconti dal 20% in su! Non cerco per forza gioie nuove, mi accontento anche di quelle usate ed in buono stato! Se conoscete qualcuno che le vende, segnalatemelo!

Beh, purtroppo io non posso segnalarvi alcuna occasione per accaparrarvi una gioia, ma… posso puntare sulla simpatia (forse)!

In realtà volevo fare un articolo simpatico per ringraziare tutti i nuovi seguaci che si sono uniti ai miei deliri! E’ un piacere avervi qui!

E’ vero che sono una persona molto riflessiva, ma i momenti di leggerezza sono il mio pane quotidiano: non potrei vivere senza sparare cavolate a raffica!

Ragazzi, la vita è tirchia e non dà niente a poco prezzo, ma l’importante è avere sempre la forza di sorridere! Siate generosi con i sorrisi e con le risate: farete del bene a voi stessi ed agli altri!

-Mi Serve Una Lampadina-

Ma l’unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente”…

L’articolo di oggi comincia così, con un titolo bizzarro e con la citazione di una canzone uscita nel lontano 2007. Sembra passata un’eternità da allora, eppure queste parole continuano ad essere fortemente attuali ed azzeccate per me.

La mia paura è davvero questa: non riuscire a sentire più niente. Più mi guardo intorno, più il mio entusiasmo si spegne. Mi sembra tutto così vuoto, così privo di senso e di stimoli. Mi sembra tutto molto piatto, ecco.

A voi capita mai di sentirvi così spenti? Pensate che sia un effetto collaterale provocato dal contesto storico, sociale e culturale in cui viviamo? Oppure c’è davvero qualcosa che non va in me e devo semplicemente farmi internare?

Quando vado in giro per la strada vedo così tanto degrado: ragazzini maleducati, sboccati, indisciplinati che fanno cose stupide; adulti che, invece di dare il buon esempio, si comportano peggio di loro; anziani che insultano i giovani, quando il più delle volte si comportano irrispettosamente nei loro confronti solo per puro pregiudizio.

E poi si vestono tutti allo stesso modo e tutti, o quasi, rigorosamente di marca! E chi non è vestito di marca viene subito bollato come “sfigato”.

Parlano anche tutti allo stesso modo (e purtroppo parlano pure male)! Dicono tutti le stesse cose, come se stessero leggendo tutti quanti le stesse battute scritte su un gobbo che io non vedo. E proprio perché non lo vedo, o perché mi rifiuto di vederlo, dico sempre la cosa sbagliata. Spero che anche altri, come me, si rifiutino di seguire quel dannato copione! Improvvisate, per la miseria! Siate creativi!

E vogliamo parlare dei programmi televisivi?! Anche no, forse è meglio.

Insomma, tutto questo per dirvi che io mi sento come se stessi nuotando in un mare di… di che cosa? In un mare di niente…

Vorrei davvero che dentro di me si riaccendesse la lampadina dell’interesse e dell’entusiasmo, ma credo che ormai si sia fulminata. Dite che dovrei rivolgermi ad un elettricista? Uno bravo…

Andare controcorrente è divertente, se non altro ci si sente originali, ma quando bisogna fare i conti con il vuoto cosmico che si ha intorno… son dolori. A volte vorrei provare ad essere meno riflessiva, meno sentimentale, meno sensibile, meno… MENO. Ma come potrei essere meno me stessa?! Servirebbe davvero a farmi sentire meglio o sarebbe solo tutto molto illusorio? Anche volendo, comunque, non riuscirei mai nemmeno per un secondo a rinunciare alla mia identità!

Che cosa c’è di bello nell’essere un clone? Nessuno si ricorderà mai davvero di te: sarai solo uno dei tanti che passeggiava per strada e che si confondeva in mezzo agli altri. Un essere umano anonimo…

Non voglio essere anonima e grigia, ma non mi dispiacerebbe essere in compagnia e fondare una specie di gruppo per noi persone “diverse”. Potremmo chiamarci “il club dei cloni non riusciti”… che ne dite, suona bene?!

Sono aperte le iscrizioni, accorrete numerosi! Abbattiamo questo “piattume” che ci circonda e che pretende di schiacciarci!

In alternativa, se credete che io sia pazza, chiamate la neuro…