-Altalena-

Seduta,

Sulla mia altalena,

Mi aggrappo saldamente,

Ai sogni che ho,

Li stringo forte con le mani,

E mi do lo slancio,

Verso il cielo;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Volo ed oscillo,

Tra la paura di cadere,

E la gioia che mi dà,

Avere quel brivido,

Mentre i miei pugni non mollano,

Il loro solido appiglio;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Rido forte in faccia al sole,

Sorrido dolcemente alla luna,

Chiudo gli occhi,

E penso,

Che tutto ha un senso,

Quando ascolto i miei desideri;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Sono appesa nel vuoto,

Come una goccia,

Dopo un acquazzone,

Sta in bilico su una foglia;

Seduta,

Sulla mia altalena,

Sono libera,

Ed al sicuro,

Perché i miei sogni,

Sono le certezze,

Che non cederanno mai:

Sono catene solide e forti,

Progettate da me,

Per sostenere,

Il peso della vita.

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-Vita Panoramica-

Ti invito a salire sulla mia vita,

Che è una ruota panoramica:

Per fare un giro il biglietto non si paga,

Ma serve necessariamente avere un cuore,

Altrimenti il panorama lo guarderai per ore,

Senza provare alcuna emozione,

Perché sulla mia ruota,

Ciò che si trova sul punto più alto,

Non si può che scorgere usando l’ardore,

Che è l’arte di un sognatore,

Di saper provare stupore,

Anche nella semplicità;

Forse, la mia, non è la giostra più indicata,

Per chi vede confini e non opportunità a cascata,

Il limite è alto come una barricata,

Per una persona che all’infinito non è abituata!

-Il Peso Di Quel “No”-

Il peso di quel “no”,

Lo porto ancora dentro,

Due lettere, due tonnellate di rimpianti,

Una parola così corta, detta in un attimo,

Quanto mi ha tolto,

O, forse, quanto mi ha dato;

Il peso di quel “no”,

Pronunciato per paura,

Come se mi avessi chiesto di saltare nel vuoto,

No”, perché non potevo buttarmi in quell’istante,

No”, perché non sapevo che avrei avuto voglia di farlo,

Ora che non posso più;

Il peso di quel “no”,

Sei felice?”,

No”,

Per esserlo dovevo dire “no”;

E’ un paradosso questa vita,

Devi rimandare un salto per capire che ti serviva del tempo,

Per aver voglia di volare davvero;

Un “no” che appesantiva,

Una zavorra che mi tarpava le ali,

No”, non era il momento,

Non ancora;

Il peso di quel “no”,

E’ qui, lo sento,

Eppure mi perdono,

Perché un “no” può chiudere una porta,

Ma può fare in modo che se ne apra un’altra,

Solo non so se tu ci sarai ancora,

Con la stessa domanda di allora…

Potresti non essere più lì ad aspettarmi,

So che potrei non avere più un’altra occasione,

Di fare quel salto con te,

Ma il lato positivo del peso di quel “no”,

E’ che, che ci sia tu o qualcun altro ad attendermi,

Io non avrò più paura di volare;

Il peso di quel “no”,

Vorrei che tu sapessi,

Che non è stato vano,

Né per me né per te,

Perché ho imparato che non voglio più camminare,

Voglio toccare le stelle, regalarmi la libertà,

E volare abbastanza in alto da non sentire i giudizi della gente,

Perché tu mi hai donato ciò che continuavo a nascondermi,

Qualcosa di così grande che valeva Il peso di quel “no”…

-Destinazione Felicità-

Ho due biglietti per partire,

Verso una destinazione tutta da scoprire,

Ricca di sfumature belle da morire,

Ci sono meraviglie da vedere a non finire!

Ho due biglietti per la felicità,

Devi credermi, sono una rarità,

Ed anche una strana novità,

Quindi io te lo chiedo con semplicità:

Ti va di venire con me a visitare questa sconosciuta località?

-La Mia Lettera-

Caro Babbo Natale,

Ti scrivo questa lettera informale,

Anche se sono troppo grande e non è normale,

Che qualcuno della mia età ti scriva: è quasi banale!

So che per me non puoi fare molto,

Gran parte di ciò che desidero mi è stato irrimediabilmente tolto,

Quando il male tutta la mia vita ha stravolto,

Strappandomi l’amore delle persone care che ho sepolto…

So che non posso riavere indietro chi non c’è più,

Ma posso chiederti di portare loro una mia carezza da quaggiù?

So che non posso cambiare il passato,

Ma posso chiederti di aiutarmi a superare ciò che è stato?

So che molto spesso ho desiderato di non essere forte,

Ti chiedo di non farmi più pensare alla morte…

So che posso essere migliore di ciò che sono stata,

Ma giuro che desideravo solo essere almeno un po’ amata…

Il mio obiettivo era ed è la felicità,

E potrà sembrarti un’ovvietà,

Però vorrei chiederti di ricevere dalla vita un po’ di pietà!

Non ti chiedo doni materiali,

Non voglio quel genere di regali,

Prego solo che i miei sogni diventino reali!

Intorno a me le strade si accendono,

Le luci dappertutto si estendono,

Ed i miei occhi si sorprendono,

Anche se di lacrime malinconiche si inondano…

Caro Babbo Natale,

Per queste feste non ti chiedo nulla di speciale,

Vorrei solo che tutto fosse un po’ più gioioso e vitale!

-La Paura-

A volte la paura paralizza,

Con la sua forza immobilizza,

Contro i sogni lei si aizza,

La loro luce derattizza,

E come veleno la neutralizza;

A volte la paura alcolizza,

Come un drink di troppo che anestetizza,

Le nostre speranze colonizza,

E per distruggerle con l’insicurezza si coalizza;

A volte la paura catalizza,

La voglia di arrendersi e tutto banalizza,

A gettare la spugna ci autorizza,

E la convinzione che non ne varrà la pena cristallizza;

A volte la paura non tutto analizza,

Fa prevalere le cose negative e quelle belle penalizza,

Così l’oscurità il nostro animo monopolizza,

Ma è proprio quando tutto ci demoralizza,

Che dobbiamo alimentare la luce che in noi agonizza;

A volte la paura nella sua morsa ci strizza,

Ci fa restare fermi e solo i rischi contabilizza,

Ma se il fuoco dei sogni con il suo calore la decontestualizza,

E con il suo ardore la destabilizza,

A quel punto la paura in un baleno si devitalizza!

-100-

A voi che siete nuvole passeggere,

Che il vento trasporta leggere,

E che passate di qui tutte le sere;

A voi che siete nuvole cariche di pioggia,

E che mi donate con ogni vostra goccia,

La possibilità di essere un fiore che sboccia;

A voi che con il vostro calore,

Che spesso mi sembra superare quello del sole,

Accudite le mie speranze con coraggio in pillole;

A voi che avete da subito compreso,

Che la scrittura è un percorso nuovo che ho intrapreso,

E che questo blog è stato a lungo un progetto lasciato in sospeso,

Ma che adesso sta avendo un successo inatteso;

A voi che mi avete apprezzata 100 volte,

Spero che le vostre anime siano state coinvolte,

In tutte le rime e le parole raccolte,

Nelle poesie e nelle emozioni che tenevo nel mio cuore sepolte;

A voi che mi avete donato 100 mi piace,

Vi dedico il grazie più sincero di cui sono capace,

Con la promessa che non vi darò più pace,

Perché scrivere è una delle cose che più mi compiace!

A voi che stamattina avete permesso al mio blog di arrivare a 100 mi piace complessivi! Questa mia avventura è iniziata da poco meno di un mese e mi avete regalato dei grandi numeri in così poco tempo! Io vi ringrazio tanto e vi prometto che questo è solo l’inizio di un bellissimo viaggio!

Grazie a tutti, perché senza di voi tutto questo non sarebbe mai stato possibile!

-Io Sogno Di Giorno-

Io sogno di giorno,

Ad occhi aperti la mia vita adorno,

E rendo più sopportabile l’inferno,

Che troppo spesso mi ritrovo attorno;

Io sogno di giorno,

Perché i sogni sono il mio perno,

Quando nel mondo odierno,

Sento freddo come se fosse sempre inverno;

Io sogno di giorno,

E spesso è motivo di scherno,

Perché chi mi vede dall’esterno,

Crede che io dorma ancora a mezzogiorno;

Ma a questa gente vorrei dire,

Che quando sogno riesco lo stesso a sentire,

Ciò che loro pensano mi dovrebbe infastidire,

Ma che, invece, mi esorta solo di più a fuggire;

Forse son più desta,

Di chi con i piedi per terra resta,

E si vanta di non viaggiare mai con la testa;

I sogni sono le mie ali,

Mi hanno sempre protetta da tanti mali,

E da chi con cattiveria cercava di demolire i miei ideali;

Io sogno di giorno,

Ed in qualunque luogo soggiorno,

Mentre nella realtà la malvagità è più rovente di un forno,

Io me ne frego di tutto e sognando urlo: buongiorno!