Ho camminato sul nero,
Respirato aria grigia,
Immersa nel bianco,
Che non era neve,
Era un foglio inutilizzato,
Un paesaggio anestetizzato;
Ho camminato sul viola,
Dove tirava aria non trasparente,
Il vento aveva colore,
E la nebbia era fitta e scura,
Nel suo abbraccio vedevo delle mura;
Ho camminato sul blu,
Intenso come la notte,
Ma ricco di profonda pace,
Silenzio che urlava tenace:
“Non lasciar mai raffreddare la tua brace,
Manca poco all’ultima fase”;
Ho camminato sull’azzurro,
Mentre cadevano gocce di giallo,
Anche senza nuvole di passaggio,
Quella era la luce, un suo assaggio;
C’erano proprio tutti i colori del mondo,
Lungo il cammino che ho percorso,
E la cosa sorprendente,
E’ stata scoprire che l’artista,
Non era che la protagonista,
Che ha dipinto tutto lì intorno,
Stringendo a sé un sogno,
Che era anche il suo pennello.